Buoni propositi: le piccole abitudini fanno la differenza.
Gennaio è in assoluto il mese con più energia “potenziale”: ci sentiamo carichi di motivazione, colmi di voglia di migliorarci e di introdurre cambiamenti positivi nella nostra vita quotidiana. Questa è senz’altro una cosa positiva, e incanalando nel modo giusto il desiderio di miglioramento possiamo avviare un circolo virtuoso molto proficuo per la nostra salute e il nostro benessere.
Tuttavia, quest’ultimo passaggio è sicuramente il più difficile, nonché quello che ci fa molto spesso cadere in trappole. Mi riferisco a “sfide” promosse sui social media che prevedono l’eliminazione di interi gruppi alimentari, il digiuno intermittente, lo svegliarsi molto presto, il praticare esercizio fisico intenso tutti i giorni, o una combinazione di queste cose. La durata di questo genere di sfide è tipicamente l’intero mese di gennaio, o le prime settimane dell’anno. Questi cambiamenti non sono tutti necessariamente sbagliati o drastici per chiunque, ma spesso lo sono per chi ne è attratto.
L'entusiasmo iniziale che ci spinge a partecipare a queste sfide rischia di svanire rapidamente quando ci rendiamo conto che l’impegno richiesto è ben al di sopra delle nostre reali capacità o, peggio, che le modifiche introdotte non sono sostenibili nel lungo termine. Il rischio è che ci si ritrovi, alla fine di gennaio, con una sensazione di frustrazione e fallimento, piuttosto che con un autentico miglioramento. Ed è proprio questo che ci allontana dalla vera trasformazione.
Quando si tratta di salute e benessere, l’efficacia dei gesti eroici è enormemente superata da quella delle piccole abitudini.
Ad esempio, il noto Veganuary è un’iniziativa interessante per creare sensibilità verso le diete plant-based instillando anche un senso di comunità ma, a mio avviso, non è il modo ottimale per effettuare questo tipo di transizione. Il passaggio a una dieta plant-based richiede tempo di adattamento a livello logistico (trovare nuovi “alimenti fissi” al supermercato, riorganizzare dispensa e frigorifero), fisiologico (il microbiota intestinale subisce vere e proprie rivoluzioni), e mentale (assimilare e automatizzare nuove ricette e preparazioni). Un approccio tutto o nulla rischia di essere fallimentare. Per chi desidera approdare a una dieta completamente vegetale, una valida alternativa al Veganuary potrebbe essere iniziare con un giorno (o un pasto!) a settimana in cui si mangia esclusivamente vegetariano o vegano. Nel corso di settimane e mesi il giorno a settimana diventerà due giorni, poi tre, e così via. In questo modo, nel giro di 6-12 mesi saremo a tutti gli effetti passati a un regime alimentare vegetale, con un minimo rischio di “recidive”. Il cambiamento sarà avvenuto in modo molto più spontaneo, meno drastico. Avremo avuto tutto il tempo di adattare la nostra cucina, il nostro microbiota intestinale, e la nostra mentalità.
La vera sfida non è quella di stravolgere la nostra routine dall’oggi al domani, ma di costruire nuove abitudini che siano realistiche, graduali e soprattutto, sostenibili. Questo significa ascoltare il nostro corpo, rispettare i nostri limiti e imparare a gestire il nostro tempo in modo equilibrato, evitando la pressione di dover eccellere in ogni aspetto della vita. Ogni cambiamento che intraprendiamo è personale, e ciò che funziona per una persona potrebbe non essere adatto a un'altra. Non esistono formule universali per il miglioramento: ogni percorso è unico, e sta a noi trovare la via che meglio si adatta alla nostra realtà. Perché se è vero che gennaio porta con sé una grande energia, è altrettanto vero che questa deve essere dosata con saggezza, per non rischiare di esaurirla troppo in fretta.
Fai un passo indietro. Valuta con calma e intenzionalità le tue priorità. Quali cambiamenti desideri veramente portare nella tua vita?
In questo lavoro di autoanalisi un parere esterno competente, ma non giudicante, può essere di grande aiuto. Perciò ti invito a parlare dei tuoi valori, delle tue priorità, e dei tuoi obiettivi con una persona saggia e fidata oppure, qualora lo reputi utile, un professionista. Se deciderai di affidarti a me sarò lieto di aiutarti a valutare il tuo stile di vita e le tue abitudini, andando a calibrare cambiamenti mirati al raggiungimento di una miglior salute, un maggior benessere e, qualora sia qualcosa a cui aspiri, una miglior performance sportiva.
Ti ringrazio per aver letto fino alla fine!
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A presto,
Matteo